Springbank 12YO Cask Strenght Batch #25
La regina di Campbeltown: distilleria a conduzione familiare, con uno stile fieramente artigianale e improntato alla tradizione e uno stile inconfondibile e senza compromessi. Questa è Springbank Distillery.
Innanzitutto, a Springbank si persegue il massimo rispetto dei metodi di produzione tradizionali: basti pensare che questa è la sola distilleria in tutta la Scozia in cui l’intero processo produttivo avviene in loco, a partire dal maltaggio dell’orzo fino ad arrivare all’imbottigliamento e all’etichettatura delle bottiglie, ed ogni fase ha la sua incidenza sullo stile unico del whisky.
L’orzo, rigorosamente scozzese, è ancora girato a mano sui tradizionali pavimenti di maltazione, riaperti nel 1992 quando le altre distillerie andavano chiudendoli; viene poi essiccato in forni manuali secondo diversi gradi di torbatura. La fermentazione molto lunga (fino a 110 ore) impone al mosto una gradazione bassa ma un livello di esteri elevato, cosa che permette al distillato di sviluppare note molto fruttate.
La distillazione avviene in tre alambicchi di rame, di cui il primo è ancora riscaldato con fiamma diretta (altro fatto assai raro nel panorama scozzese, ormai convertito al più economico ed ecologico riscaldamento a vapore); la produzione è molto limitata, attorno ai 150000 litri annui su una capacità di circa 750000. Quel che colpisce ancor di più è che tutte queste operazioni vengono interamente gestite manualmente, senza l’ausilio di computer o di automatizzazioni, affidandosi esclusivamente all’esperienza dei lavoratori.
Le cantine, tutte intorno alla distilleria, sono sia le tradizionali dunnage, basse e umide, sia le più moderne racked, ed ospitano barili di tipologie diverse: oltre alle tipiche botti ex-bourbon ed ex-sherry, Springbank è stata tra le prime distillerie a sperimentare legni diversi, come i Rundlets e Kilderkins, botti piccole di 50 e 60 litri, o i barili di Sauternes, di Rum, di Barolo, sfruttando anche la sinergia con Cadenhead’s, il più antico imbottigliatore indipendente di Scozia, di proprietà appunto di Springbank. A questo punto interviene un fattore determinante, che permette di poter parlare di influenza del terroir: il clima costiero della città di mare influisce fortemente sul whisky, che inevitabilmente sviluppa note marine e minerali davvero uniche e inconfondibili.
A Springbank si producono tre tipologie di whisky, che differiscono sia per la torbatura dell’orzo che per la distillazione: Hazelburn, fatto a partire dal 1997, è un whisky non torbato e distillato tre volte, per ottenere un prodotto molto morbido e fruttato, raccolto dall’alambicco a una gradazione di circa 75%; Longrow, distillato dal 1973, è una versione torbata (circa 50 ppm) a doppia distillazione, il cui new make viene raccolto a circa 68°, con un punto di taglio delle code piuttosto basso. Infine c’è Springbank, fatto con orzo leggermente torbato (circa 8-10 ppm) e distillato due volte e mezzo, secondo una formula assolutamente unica per cui il 20% del frutto della prima distillazione viene messo da parte e unito al frutto della seconda in una terza fase.
Questa edizione è un rilascio annuale della distilleria di pochissime bottiglie di uno Springbank 12 anni a grado pieno con un invecchiamento per il 70% Bourbon 30% Sherry.
Una vera chicca da whisky lover.
70cl 57.2%vol Campbelltown Scozia
La regina di Campbeltown: distilleria a conduzione familiare, con uno stile fieramente artigianale e improntato alla tradizione e uno stile inconfondibile e senza compromessi. Questa è Springbank Distillery.
Innanzitutto, a Springbank si persegue il massimo rispetto dei metodi di produzione tradizionali: basti pensare che questa è la sola distilleria in tutta la Scozia in cui l’intero processo produttivo avviene in loco, a partire dal maltaggio dell’orzo fino ad arrivare all’imbottigliamento e all’etichettatura delle bottiglie, ed ogni fase ha la sua incidenza sullo stile unico del whisky.
L’orzo, rigorosamente scozzese, è ancora girato a mano sui tradizionali pavimenti di maltazione, riaperti nel 1992 quando le altre distillerie andavano chiudendoli; viene poi essiccato in forni manuali secondo diversi gradi di torbatura. La fermentazione molto lunga (fino a 110 ore) impone al mosto una gradazione bassa ma un livello di esteri elevato, cosa che permette al distillato di sviluppare note molto fruttate.
La distillazione avviene in tre alambicchi di rame, di cui il primo è ancora riscaldato con fiamma diretta (altro fatto assai raro nel panorama scozzese, ormai convertito al più economico ed ecologico riscaldamento a vapore); la produzione è molto limitata, attorno ai 150000 litri annui su una capacità di circa 750000. Quel che colpisce ancor di più è che tutte queste operazioni vengono interamente gestite manualmente, senza l’ausilio di computer o di automatizzazioni, affidandosi esclusivamente all’esperienza dei lavoratori.
Le cantine, tutte intorno alla distilleria, sono sia le tradizionali dunnage, basse e umide, sia le più moderne racked, ed ospitano barili di tipologie diverse: oltre alle tipiche botti ex-bourbon ed ex-sherry, Springbank è stata tra le prime distillerie a sperimentare legni diversi, come i Rundlets e Kilderkins, botti piccole di 50 e 60 litri, o i barili di Sauternes, di Rum, di Barolo, sfruttando anche la sinergia con Cadenhead’s, il più antico imbottigliatore indipendente di Scozia, di proprietà appunto di Springbank. A questo punto interviene un fattore determinante, che permette di poter parlare di influenza del terroir: il clima costiero della città di mare influisce fortemente sul whisky, che inevitabilmente sviluppa note marine e minerali davvero uniche e inconfondibili.
A Springbank si producono tre tipologie di whisky, che differiscono sia per la torbatura dell’orzo che per la distillazione: Hazelburn, fatto a partire dal 1997, è un whisky non torbato e distillato tre volte, per ottenere un prodotto molto morbido e fruttato, raccolto dall’alambicco a una gradazione di circa 75%; Longrow, distillato dal 1973, è una versione torbata (circa 50 ppm) a doppia distillazione, il cui new make viene raccolto a circa 68°, con un punto di taglio delle code piuttosto basso. Infine c’è Springbank, fatto con orzo leggermente torbato (circa 8-10 ppm) e distillato due volte e mezzo, secondo una formula assolutamente unica per cui il 20% del frutto della prima distillazione viene messo da parte e unito al frutto della seconda in una terza fase.
Questa edizione è un rilascio annuale della distilleria di pochissime bottiglie di uno Springbank 12 anni a grado pieno con un invecchiamento per il 70% Bourbon 30% Sherry.
Una vera chicca da whisky lover.
70cl 57.2%vol Campbelltown Scozia
La regina di Campbeltown: distilleria a conduzione familiare, con uno stile fieramente artigianale e improntato alla tradizione e uno stile inconfondibile e senza compromessi. Questa è Springbank Distillery.
Innanzitutto, a Springbank si persegue il massimo rispetto dei metodi di produzione tradizionali: basti pensare che questa è la sola distilleria in tutta la Scozia in cui l’intero processo produttivo avviene in loco, a partire dal maltaggio dell’orzo fino ad arrivare all’imbottigliamento e all’etichettatura delle bottiglie, ed ogni fase ha la sua incidenza sullo stile unico del whisky.
L’orzo, rigorosamente scozzese, è ancora girato a mano sui tradizionali pavimenti di maltazione, riaperti nel 1992 quando le altre distillerie andavano chiudendoli; viene poi essiccato in forni manuali secondo diversi gradi di torbatura. La fermentazione molto lunga (fino a 110 ore) impone al mosto una gradazione bassa ma un livello di esteri elevato, cosa che permette al distillato di sviluppare note molto fruttate.
La distillazione avviene in tre alambicchi di rame, di cui il primo è ancora riscaldato con fiamma diretta (altro fatto assai raro nel panorama scozzese, ormai convertito al più economico ed ecologico riscaldamento a vapore); la produzione è molto limitata, attorno ai 150000 litri annui su una capacità di circa 750000. Quel che colpisce ancor di più è che tutte queste operazioni vengono interamente gestite manualmente, senza l’ausilio di computer o di automatizzazioni, affidandosi esclusivamente all’esperienza dei lavoratori.
Le cantine, tutte intorno alla distilleria, sono sia le tradizionali dunnage, basse e umide, sia le più moderne racked, ed ospitano barili di tipologie diverse: oltre alle tipiche botti ex-bourbon ed ex-sherry, Springbank è stata tra le prime distillerie a sperimentare legni diversi, come i Rundlets e Kilderkins, botti piccole di 50 e 60 litri, o i barili di Sauternes, di Rum, di Barolo, sfruttando anche la sinergia con Cadenhead’s, il più antico imbottigliatore indipendente di Scozia, di proprietà appunto di Springbank. A questo punto interviene un fattore determinante, che permette di poter parlare di influenza del terroir: il clima costiero della città di mare influisce fortemente sul whisky, che inevitabilmente sviluppa note marine e minerali davvero uniche e inconfondibili.
A Springbank si producono tre tipologie di whisky, che differiscono sia per la torbatura dell’orzo che per la distillazione: Hazelburn, fatto a partire dal 1997, è un whisky non torbato e distillato tre volte, per ottenere un prodotto molto morbido e fruttato, raccolto dall’alambicco a una gradazione di circa 75%; Longrow, distillato dal 1973, è una versione torbata (circa 50 ppm) a doppia distillazione, il cui new make viene raccolto a circa 68°, con un punto di taglio delle code piuttosto basso. Infine c’è Springbank, fatto con orzo leggermente torbato (circa 8-10 ppm) e distillato due volte e mezzo, secondo una formula assolutamente unica per cui il 20% del frutto della prima distillazione viene messo da parte e unito al frutto della seconda in una terza fase.
Questa edizione è un rilascio annuale della distilleria di pochissime bottiglie di uno Springbank 12 anni a grado pieno con un invecchiamento per il 70% Bourbon 30% Sherry.
Una vera chicca da whisky lover.
70cl 57.2%vol Campbelltown Scozia
Al naso i profumi di torba leggera, mela cotta e toffee, arancia candita, note iodate con nocciola e marzapane.
Al palato il leggero fumo di torba fa da spalla a note cremose e fruttate, caramello bruciate, con una leggera nota balsamica e speziata.